Il missionario è in cammino con l’umanità che soffre (padre Heinz Kulüke)

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TESTIMONIANZE | 23/02/2016 | Alla periferia di Cebu, capoluogo della regione del Visayas Centrale nelle Filippine, centinaia di famiglie vivono tra il fetore del cibo in decomposizione e le esalazioni del gas metano sprigionato dai cumuli di spazzatura. Per ventisette anni padre Heinz Kulüke, superiore generale della Società del Verbo Divino, ha celebrato la messa nelle discariche, visitato i bambini di strada, eseguito i controlli medici di base, persuaso i genitori a mandare i figli a scuola e trascorso le notti a rastrellare il quartiere a luci rosse della città per salvare i minorenni dal turismo sessuale. Per un periodo ha vissuto anche lui tra i rifiuti: «Incontravo tutti i giorni una donna anziana e poverissima che abitava per la strada. Quando parlavo con lei, sentivo che dovevo fare qualcosa per aiutarla ma la realtà è che lei ha aiutato me. Non aveva bisogno di niente, regalava alle persone che passavano le poche cose che possedeva. Viveva in pace, con una fede profonda e tanta allegria. Era felice senza nulla».

Padre Kulüke è nato a Spelle, una piccola città di frontiera della Germania vicino al Mare del Nord. Viene da una famiglia di antica tradizione cattolica, in una terra a maggioranza protestante. Da giovane voleva diventare un calciatore professionista, e l’altezza di certo non gli difettava, ma un incidente ha interrotto il sogno. La passione per l’attività fisica, però, non si è fermata: corre sette chilometri al giorno, quarantadue alla settimana. Si tiene allenato per governare gli oltre 6mila confratelli presenti in circa ottanta Paesi, la Congregazione missionaria più consistente nella Chiesa. A tratti, quando parla, la somiglianza con Bing Crosby è sorprendente.

Per leggere l’intervista con padre Heinz Kulüke, acquista il libro.

Fonte: viaggionellavitareligiosa.wordpress.com, 19/02/2016

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